(CAVALIERI
MARVEL)
N°
1/3
(PARTE PRIMA)
Di Carlo Monni
PROLOGO
Arrivano da ogni parte, escono dalle
fogne o calandosi da silenziosissimi elicotteri, spuntano, invisibili dalle ombre
dei vicoli. Sono un esercito metodico ed efficiente e senza una parola, avvolti
in tute scure ed anonime, che celano ogni tratto dei loro volti, tanto da far
dubitare che siano perfino umani, sistemano strani piccoli congegni ad ogni
punto d’uscita dell’isola di Manhattan.Le loro dita premono dei tasti in una
sequenza preordinata e poi, silenziosi come sono venuti, se ne vanno. Nulla
sembra essere cambiato, o forse nulla è più come prima.
1.
Al mattino, gli abitanti di Manhattan si svegliano come sempre e fanno le solite cose di sempre: vanno al bagno, fanno una robusta colazione, ascoltano distratti i notiziari. Per tutti è una giornata come tante altre, ma i più provano una strana sensazione. Qualcuno più esperto si azzarderà a dire che l’aria è carica di ozono e gli scienziati in seguito, confermeranno quest’ipotesi; altri si limiteranno ad osservare di provare la stessa sensazione che si prova durante un temporale oppure quando è appena saltato un circuito elettrico. Di certo molti provano una sensazione di fastidio, di strana inquietudine.
L’avvocato
Matthew Murdock è uno di questi. Quando si sveglia al mattino, dopo una notte
di pattugliamento nei panni di Devil l’Uomo senza Paura, sente istantaneamente
cosa non va ed i suoi supersensi captano immediatamente la differenza. L’aria è
più ricca di ossigeno, anzi di ozono, il gas, che come anche i sassi ormai
sanno, è composto da due molecole di ossigeno. Tutti parlano del buco nello
strato di ozono, ma che se ne sia formato uno strato personale per Manhattan…
beh, è difficile da credere. Eppure i suoi sensi non si sbagliano, è proprio
così. Ma cosa significa?
.
Natalia Alianovna Romanova, Natasha per gli amici, Vedova Nera per i… beh meglio lasciar perdere, si alza dal letto e si lascia andare ad una doccia rilassante. Mentre lascia scivolare l’asciugamano lungo le sue forme perfette, sorride compiaciuta. Sa di essere bella e le piace. Conosce l’effetto che ha sugli uomini e la cosa l’ha sempre divertita, in un certo senso, le è facile adeguarsi al ruolo che il suo nome comporta. Pensa ai molti ruoli che ha recitato: spia, supereroina, a volte le sembra che siano passati quasi 40 anni da quando conobbe per la prima volta Tony Stark e la sua vita prese una svolta inaspettata. Ancora sorride, poi le sue orecchie captano il notiziario e le sue belle labbra si contraggono in una smorfia
-Boshe moi- esclama
nella sua lingua natia – Non è possibile-
Accade
quando la prima auto giunge al Washington Bridge e si ripete a tutte le altre
entrate (o uscite, dipende dai punti di vista) dell’isola di Manhattan. Le auto
si fermano per non più ripartire. Gli autisti scendono, provano a fare un passo
in avanti e scoprono di non poterlo fare, che qualcosa d’invisibile blocca il
loro cammino. I treni si bloccano senza preavviso. Niente può entrare od
uscire. L’intera isola di Manhattan è prigioniera. Ma di chi?
Ore
nove del mattino, ora della costa orientale.
In seguito, molti si chiederanno com’è stato possibile, ma le spiegazioni non
saranno soddisfacenti. Ogni singola radio, Tv, collegamento alle internet news
della nazione si accende da solo nello stesso momento e su ogni canale Tv
appare lo stesso volto e su ogni frequenza si ode la stessa voce:
<<Buongiorno signori.
Il mio nome è Dottor Fu Manchu, forse qualcuno conosce il mio nome come quello
di una leggenda, di un’invenzione letteraria. Non ha importanza, signori, io
esisto e sono qui per farvi un annuncio. L’isola di Manhattan è stata separata
dal resto del mondo da un impenetrabile campo di forza di mia invenzione. Nulla
può superarlo, nessuna delle vostre vantate invenzioni può riuscirci. Potete
provarci, ma fallirete. Tra ventiquattro ore esatte il campo di forza imploderà
su stesso e porterà con se l’intera popolazione dell’isola. La forza
dell’implosione annienterà ogni forma di vita organica all’interno del campo di
forza, ma lascerà intatte infrastrutture ed opere dell’uomo.
Questa non è una richiesta di
riscatto, io non chiedo niente per liberare gli ostaggi. Alle nove di domattina
Manhattan sarà un deserto pieno di cadaveri. Vi chiederete: perché? Io vi
rispondo, signori, perché posso e voglio farlo. Buonasera.>>
L’immagine scompare dagli schermi,
l’orrore rimane.
2.
Ore 9:05 del mattino.
La voce di Fu Manchu ha appena cessato di parlare ed il significato delle sue
parole sta lentamente facendosi strada nelle menti dei turbati abitanti di
Manhattan. Qualcuno lo liquida come uno scherzo, ma altri si preoccupano, in
altri monta decisamente la paura. Si attaccano ai telefoni e scoprono che non
ci sono linee con l’esterno, che oltre il perimetro dell’isola, le
comunicazioni s’interrompono, allora chiamano gli uffici pubblici ed anche nei
più calmi la paura si fa strada.. Meno di venti minuti dopo cominciano a
riversarsi in strada e tentano un’inutile fuga e quando scoprono che non c’è
possibilità di superare il campo di forza, allora, e solo allora, si convincono
della verità delle parole di Fu Manchu e comprendono che restano loro solo 23
ore o poco più di vita.
Ore 9:45 del mattino. Diciamo che Nick Fury è molto arrabbiato.
Naturalmente, questo è un delicato eufemismo che usiamo per non turbare la
mente dei lettori più giovani e sensibili con una descrizione realistica del
suo stato d’animo. Lui direbbe:
-Sono in@#§]#]*to
nero- e sarebbe sempre una versione censurata. Il tecnico S.H.I.E.LD. con cui
sta parlando è molto intimidito (anche questo è un delicato eufemismo.)
-Mi state dicendo che
non siamo stati capaci di distruggere quel campo di forza?-
-Ehm..no, signore. I
nostri migliori esperti ci hanno provato, ma non c’è stato nulla da fare,
ancora-
-E i cosiddetti
cervelloni? Reed Richards? Tony Stark?-
-Irreperibili
signore, al QG dei Fantastici Quattro non risponde nessuno ed alla Stark
Solutions nessuno sa dirmi niente di preciso.-
Fury mastica
nervosamente il suo sigaro. Reed Richards potrebbe essere ovunque, anche fuori
da questo mondo, ma lui sa dov’è Stark, perché sa che Stark è Iron Man ed Iron
Man è impegnato nel Texas coi Vendicatori. Forse sarebbe il caso di buttare
alle ortiche certe precauzioni e mandare qualcuno a prelevarlo.
-e Worldwatch?-
chiede – La Visione ha provato ad entrare usando i suoi poteri d’intangibilità?
-Si signore, ma il
campo di forza è impenetrabile anche ai suoi poteri, anzi, dopo averci provato
si è immediatamente disattivata ed ora si trova in un nostro laboratorio sotto
esame.-
Fury, sospira. Immaginava che Fu
Manchu avrebbe predisposto un campo di forza realmente impenetrabile, ma
sperava che, almeno per una volta…
-Lei mi sta dicendo
che almeno per ora non ci sono possibilità?-
-Ehm si,
signore…però…signore…ecco…io pensavo..-
-Avanti giovanotto,
non farti tirar fuori le parole con le pinze.-
-Nell’area di
Manhattan dovrebbero esserci ancora molti super eroi e…-
-E noi dovremmo
sperare che almeno uno di loro sappia fare un miracolo che teste fine come
Richards, Stark o Pym faticherebbero a compiere. Si, adesso sto più
tranquillo.-
Continuando a masticare il sigaro,
Nick medita. Nell’area di Manhattan dovrebbe esserci anche Shang Chi ed il
cinesino è sempre riuscito a sconvolgere i piani di suo padre sino ad oggi.
Già. ma combattendo contro un nemico concreto, non così. Eppure…
3.
Dalle 9:15 a Mezzogiorno. Chi
può dire perché comincia il caos? Forse, dinanzi alla prospettiva di una morte
incombente,la folla perde i propri freni inibitori ed un misto di rabbia,
paura, frustrazione esplode tutto insieme in un’onda che genera rapidamente
violenza ed ora succede di tutto. C’è chi scende in strada incurante di tutto e
tutti e si abbandona ad atti di violenza selvaggia,che sembrano contagiare
tutti; ci sono quelli che corrono alle chiese, chiedendo perdono a Dio e quelli
che approfittano della situazione, gli sciacalli che s’introducono in case e
negozi frettolosamente abbandonati ed ancora ci sono coloro che, invece restano
abbarbicati alle loro proprietà e sono pronti a difenderle, anche con le armi,
contro presunti intrusi e quelli che approfittano della morte incombente per
sfogare antichi rancori veri o presunti.
Dopo un attimo di sbandamento, le
autorità si riorganizzano: Polizia e Vigili del fuoco cominciano ad apparire
nei vari punti dell’isola, facendo quello che è il loro dovere. Dall’Ufficio
del Sindaco arriva un comunicato rassicurante:
“Vi preghiamo di
mantenere la calma. Le nostre forze migliori sono all’opera in questo stesso
momento. Potete star certi che la crisi sarà presto risolta.”
Il Sindaco vorrebbe
essere il primo a crederci, ma è scettico. Beh, pensa, sono sopravissuto alla
Mafia, alla politica, al divorzio, perfino al cancro, potrei esser fortunato
anche stavolta.
E
i famosi supereroi di New York? Per una di quelle singolari coincidenze che i
più credono possano accadere solo nei racconti , ma che sono molto frequenti
nella nostra realtà, la maggior parte di loro è attualmente assente da
Manhattan. I Fantastici Quattro sono, beh, diciamo altrove; i Vendicatori sono
in Texas, l’Uomo Ragno a Forest Hills, nel Queens a riposarsi dopo una dura
battaglia. Ma qualcuno è rimasto, vediamo cosa combinano.
A
Hell’s Kitchen, un gruppetto di facinorosi entra in una chiesa. Se dobbiamo
morire, pensano, almeno divertiamoci un po’, magari sfasciando qualcosa e
rapinando le cassette dell’elemosina. Padre Sean Patrick Gawaine non è
d’accordo, ovviamente ed essendo un prete prova a convincere i ragazzi con le
parole, il risultato è un pugno al mento ed un calcio allo stomaco. Uno dei
teppisti vorrebbe continuare a colpirlo, ma una mano guantata di rosso lo
afferra e lo fa letteralmente volare a terra. Devil affronta i teppisti senza
scomporsi: uno contro sette, gli è capitato di peggio. I sette lo circondano.
-Ti faremo a fette
Cornetto- dice uno
-Ragazzi, sento
dell’ostilità repressa qui in giro.- replica Devil sogghignando, poi il suo
bastone parte e ne abbatte subito due. Un terzo ha la più grande sorpresa della
sua vita quando il prete lo afferra alle spalle e, quando si gira, lo stende
con un potente destro alla mascella.
-Perdonami Signore-
dice Padre Gawaine -…ma in certe occasioni…-
Un
altro teppista sbarra gli occhi, quando un diretto lo prende allo stomaco.
Certo non poteva sapere che il sacerdote, un tempo, era “Kid” Gawaine, sfidante
per il titolo dei pesi massimi, ma ora avrà modo di ricordarselo.
La lotta finisce presto ed alla fine
Devil ed il prete si ritrovano soli.
-È davvero un piacere
rivederti Devil, certo avrei preferito circostanze migliori per una visita,
ma…-
-…bisogna sapersi
accontentare, hai mantenuto sempre un buon destro a quanto pare…
Padre
Gawaine sorride con un po’ di compiacimento, poi cambia discorso:
-Cosa pensi di questa
storia Devil?-
-Che avremo molto
bisogno del potere delle tue preghiere Padre.-
Ma se è possibile fare qualcosa, io
devo farla, pensa, da solo o con altri.
Wall Street. Nell’ufficio
dirigenziale della Spectocorp, un uomo dai molti nomi e dalle molte facce
guarda fuori dalla finestra. Per essere morto e risorto almeno due volte (o
erano tre? Fatica a ricordarlo anche lui) si sente in buona salute. È buffo,
pensa, se ieri non avessi deciso di fermarmi in città, perché stamani avevo un
incontro decisivo per la sopravvivenza della mia società finanziaria, ora sarei
nella mia villa di Long Island, fuori da questa faccenda. Ora rischio di essere
una delle vittime e non avrò nemmeno l’incontro. Non che importi molto, se
nessuno di noi supererà le nove di domani.
Il rumore richiama la sua attenzione
e si rende conto che sta succedendo qualcosa di grave all’esterno. Ad occhio e
croce, qualcuno sta guidando una specie di assalto alla Tesoreria Federale e
non sembra incontrare resistenza. Per fortuna lui non viaggia mai impreparato.
Si chiude dentro l’ufficio ed apre la sua valigetta, tirandone fuori un costume
bianco, che si affretta ad indossare, mettendosi alla cintura le armi speciali
e drappeggiandosi con cura con il mantello-aliante. (Chissà se sarebbe sorpreso
di sapere di non essere l’unico supereroe ad aver pensato ad un trucco del
genere per nascondere costume ed accessori?). Finalmente pronto, Marc Spector
(ma c’è chi lo conosce come Steven Grant o come Jake Lockley), altrimenti detto
Moon Knight, esce dalla finestra e si lancia in mezzo alla folla. Provano a
fermarlo, qualcuno è armato, ma Moon Knight si muove con velocità; non è al
meglio, alla luce della luna sarebbe molto più forte e veloce, ma anche alla
luce del sole è troppo in gamba per loro. Non parla, per lui parlano le sue
mezze lune ed il suo nunchaku. Quando arriva una squadra della polizia una
buona parte degli assalitori è già a terra.
Moon Knight non è soddisfatto, ha
risolto un piccolo problema, forse, ma il pericolo incombe ancora su tutti.
La vedova Nera non ha dubbi: il
mondo è pieno di matti e lei dovrebbe starne fuori. Qual è, allora, il motivo
che la spinge a buttarsi in mezzo ad una folla in preda al panico, per impedire
che calpesti una donna caduta per terra? Non ditele che ha un cuore, forse
vorrebbe il vostro.
Le mille luci di Braodway si sono
spente, hanno ormai smesso di brillare da un pezzo, in realtà e Luke Cage pensa
che certi giorni bisognerebbe restarsene a letto. Certo, potresti svegliarti
morto, ma, dopotutto vuoi vivere in eterno? In strada il solito pazzoide
millenarista grida alla fine del mondo. Beh, magari, non hai torto amico, Manhattan
non è, forse, il centro del mondo? Due auto si scontrano, i guidatori scendono,
gli animi si scaldano, uno tira fuori una pistola, ma quando spara incontra
solo il petto d’acciaio di un gigante nero, poi una mano color ebano gli
strappa la pistola e, con noncuranza, la spezza in due. Luke ha fatto la sua
buona azione quotidiana e sogghigna.
Shang Chi non ha mai avuto alcun
dubbio sul fatto che suo padre abbia detto la verità, lo conosce troppo bene.
“Mio padre è pazzo. Ucciderà otto milioni
di persone per dimostrare…. cosa? Io devo fermarlo, a tutti i costi, ma come?
Tre
uomini gli si parano davanti.
“A
quanto dicono, il fatto che io sia cinese sembra loro un buon motivo per
rompermi le ossa. La cosa non mi piace, dovrei impegnarmi in cose più serie, ma
ammetto che lasciarli a terra, dopo aver assestato loro un paio di dolorosi
colpi della tigre. mi lascia una soddisfazione che mi ricorda quanto io sia
sempre fin troppo umano.”
Il Rabbino Eliah Cohen pensava di
essersi lasciato per sempre certe cose alle spalle. Certo, ogni tanto, qualcuno
che lo definiva sporco ebreo continuava ad incontrarlo, ma era convinto che
certe cose appartenessero al passato, invece ora si trova di fronte a quattro
neonazisti, naziskin, pensa che qualcuno li chiami così oggi, ed è come tornare
ai tempi di cui parlava suo padre in Polonia. Mentre lo picchiano e lui cade a
terra, stringe la stella di David che porta al collo e prega in Yiddish, ma le
preghiere non fermano i quattro ed uno di loro dice:
-Non abbiamo forni,
qui, ma con un po’ di benzina potremmo sempre farlo arrosto no?-
-Già, un bel giudeo
al forno, così imparano a starsene a casa loro.-
Così dicendo, fa scattare un
accendino, ma, immediatamente, accade qualcosa. Un oggetto circolare piomba su
di loro a velocità incredibile, porta via l’accendino al giovane naziskin e
trancia in due le armi degli altri tre, poi, una figura muscolosa, ma agile,
salta in mezzo a loro e lo scudo, perché di questo si tratta, torna al suo
polso, poi, con rapidità sconcertante per tutti, il nuovo arrivato abbatte i
quattro come fossero birilli, quindi si china ed aiuta il Rabbino Cohen a
rialzarsi. Il rabbino lo osserva mentre cerca di rimettersi gli occhiali.
-Tu…tu sei…-
L’uomo
in costume con le alucce sulla maschera non risponde, senza dire una parola,
spicca un salto verso l’alto ed in breve ha raggiunto i tetti ed è scomparso,
lasciandosi dietro uno sconcertato Rabbino Cohen e quattro naziskin con un
certo numero di fratture sparse alle gambe, braccia e mascelle.
Ore 12:30.
Dal suo rifugio segreto, il Dottor Fu Manchu osserva tutti gli avvenimenti di
Manhattan, grazie a sofisticati mezzi di rilevamento.
-Davvero un
bell’esperimento di ingegneria sociale.- dice a se stesso con evidente
compiacimento –Sarà davvero interessante vedere come si concluderà.-
FINE PRIMA PARTE
(PARTE SECONDA)
1.
Ore 15.
Mancano esattamente 18 ore allo scadere del termine, indicato da Fu Manchu, in
cui il campo di forza, che circonda l’isola di Manhattan, collasserà su se
stesso, provocando il totale sterminio di ogni forma di vita organica all’interno
del suo perimetro. Sono passate sei ore da quando questo fatto è stato
annunciato al mondo ed i pochi super eroi, che, quest’oggi, si trovavano
all’interno dell’area, hanno fatto del loro meglio per gestire la situazione di
una metropoli impazzita dal terrore. Da poco tempo la calma regna sulla città,
la calma data dall’intervento di forze di polizia che, nonostante tutto, hanno
fatto il loro dovere nel reprimere i moti di una folla in preda al panico. In
lontananza, i fumi di pochi incendi danno una luce sinistra al pomeriggio, ma,
come abbiamo detto, regna la calma. Calma data dalla rassegnazione di coloro
che attendono l’inevitabile, sapendo di non poter far nulla contro di esso. Ma
è proprio così?
Nel
salotto dell’attico della Vedova Nera, la padrona di casa ed uno smascherato
Devil stanno prendendo un caffè e valutano la situazione.
-Il problema è: cosa
possiamo fare?- dice la Vedova –Questa volta non abbiamo a che fare con un
avversario comune che possiamo prendere a pugni e sistemare,così le cose. No!
Quel demonio di Fu Manchu ci ha solo racchiuso nella sua serra personale ed ora
è da qualche parte ad aspettare che tutto giunga a conclusione. Tutto quel che
siamo stati capaci di fare è impedire che qualcuno si facesse male.-
La
Vedova prende la tazza fumante dalle mani del suo fido autista tuttofare, Ivan,
al suo fianco anche in quest’occasione.
Matt
cerca di non farsi distrarre dal profumo della Vedova, ma deve ammettere con se
stesso che non è un’impresa facile. Natasha emana un fascino con pochi confronti
e lui, anche se non può vederla, e, forse, proprio per questo, ne è ben
consapevole. Per un attimo pensa a quanto sia diversa da Karen e quel pensiero
lo fa sta male, la ferita della sua morte è ancora troppo fresca. Si sforza di
concentrarsi sul problema attuale. È per questo che è venuto dalla Vedova.
Sentiva di non farcela da solo e sperava in qualche specie d’aiuto.
-Forse…- dice -…la
stiamo prendendo dl lato sbagliato, forse dovremmo cambiare il nostro punto di
vista.-
-Cosa vuoi dire?-
-È vero, non abbiamo
di fronte un avversario come gli altri, ma i suoi piani sono falliti in passato
e quindi anche lui può commettere errori. Tanto per cominciare abbiamo bisogno
d’aiuto e la prima persona che può darcelo è colui che conosce Fu Manchu meglio
di tutti, suo figlio Shang Chi.-
-E come pensi di
trovarlo? Non mi sembra che sia nell’elenco del telefono.-
-Non essere
sarcastica. Hai dimenticato certe mie speciali abilità?-
Matt esce nel terrazzo rimettendosi
la maschera, si volge verso l’orizzonte e si concentra. A poco a poco esclude i
suoni più forti, poi tocca agli altri, sino ad arrivare ai rumori di
sottofondo. Ancora niente. Allarga il suo raggio d’azione sino al limite, il
rumore di ogni singola goccia d’acqua è escluso, i battiti cardiaci, gli odori,
le voci vengono selezionati, finché…
-Trovato! Sei con me
Natasha?-
-Ma certo, puoi
contarci sino alla fine.-
Senza esitare, si lanciano dal
terrazzo ed appesi ai rispettivi cavi, attraversano rapidamente la città,
diretti verso il loro obiettivo.
Dietro di loro Ivan storce le
labbra. Ci sarà speranza? Si chiede, forse potrebbe riprendere un’abitudine
ormai dimenticata e pregare per la sua piccola principessa.
2.
Ore 15:15. Cosa mi
abbia portato verso questa zona chiamata Broadway, non saprei dirlo una
speranza di trovare indizi su mio padre forse? Ma cosa potrei mai sperare di
trovare qui, quando non so neanche da che parte iniziare una ricerca?-
-Ehi cinesino.-
-Ti va una birra?- mi dice
-Non bevo alcolici.- gli rispondo
Fa una smorfia che
dovrebbe essere un sorriso.
-Gia, me l’immaginavo. Mi vuoi fare compagnia
lo stesso?-
Gli
rispondo di si e ci rechiamo in un vicino bar. Non c’è nessuno e Luke si
avvicina ad un distributore automatico. Infila una moneta, seleziona la sua
bevanda, ma…niente. A questo punto si
arrabbia e comincia a tempestare di pugni il distributore automatico, ma
qualunque cosa voglia fare non gli riesce. Decido di intervenire e do un
leggero colpo di piatto con la mano destra proprio sopra il punto da cui escono
le bibite e, subito, cadono due lattine di birra. Luke mi guarda in modo
strano.
-Dolce Natale!- esclama. Una strana
esclamazione, devo dire –Sei davvero un tipo in gamba tu. A me quel trucchetto non riesce mai.-
-Lo so che noi eroi dovremmo essere
integerrimi, niente alcool o parolacce, ma io non sono proprio quel genere di
super tipo. Sono uno come Shaft, conosci?-
-Salve Shang Chi.- mi
dice la Vedova –Sono contenta di vedere che non sei solo, ci serve aiuto da
parte di chiunque possa darcelo.-
-S,i ma tu, in particolare, puoi esserci molto
utile. – interviene Devil –Tu sei il figlio di Fu Manchu e, forse, puoi
darci indizi che noi non sapremmo cogliere.-
Non so come potrei aiutarli e glielo dico, ma Devil
non si da per vinto. M’interroga con tenacia. Pone domande precise su mio padre
sui suoi metodi, cercando di capire qualcosa su di lui.
-Da
quel che ho capito.- dice –Fu Manchu vuole il dominio mondiale, ma è
anche dedito ad esperimenti genetici o d’altro genere.-
-Esatto.-
-Ha
le capacità per realizzare un campo di forza come quello che ci avvolge, non
c’è dubbio, però…-
-Però?-
chiede Luke Cage
-Beh,
non è logico che manovri tutto dal suo rifugio cinese. Un campo di forza come
questo richiede una gran quantità d’energia e la sua fonte di potere dev’essere
vicina, credo, e questo significa che anche lui è vicino.-
-Ok,
ma vicina dove?-
-Ci
stavo pensando. Correggimi, se sbaglio Shang Chi. Non sarebbe nella logica di
tuo padre dare ai suoi avversari una possibilità di sovvertire i suoi piani?-
-Si
mio padre è abbastanza contorto da divertirsi così.-
Bene
allora cerchiamo di ragionare come lui. Non ci avrà reso le cose facili. È
chiaro che da fuori non sono riusciti a niente o altrimenti lo sapremmo. No. Io
credo che la fonte di potere sia proprio qui, dentro a Manhattan, e tocca a noi
trovarla e disattivarla ed abbiamo appena…-
-17
ore 10 minuti e 28 secondi esatti.-
-Grazie
Natasha- il problema è dove cercare?-
-Mio
padre troverebbe, diciamo divertente usare uno dei simboli di questa città come
nascondiglio della sua fonte di potere.-
-Mi
sta bene, ma se escludiamo la Statua della Libertà che sta a Bedloe Island, che
per noi è come se fosse sulla luna, che ci rimane a Manhattan?-
-L’Empire
State Building.- dice Luke
-Mio
padre l'ha già usato una volta- intervengo io –Io e l'Uomo Ragno
fermammo un suo piano proprio lì anni fa.-
-Fu
Manchu si considera un artista.- dice Devil -…e Paganini non ripete.-
-La
Sede della Borsa a Wall Street.- interviene la Vedova
-Giusto,
è uno dei simboli di New York in tutto il mondo.-
-E
allora proveremo lì.- afferma Devil –Non abbiamo nulla da perdere in
fondo.-
Sono uomini coraggiosi e sanno ciò
che va fatto, proprio come me, e così ci mettiamo in cammino.
3.
Ore 17. Da un’altra parte
Nick Fury cerca di non mostrare la sua preoccupazione, ma ciò non toglie che
essa ci sia, mentre parla con i tecnici S.H.I.E.L.D.
-Allora
nessun risultato?-
-No
signore, il campo di forza è assolutamente impenetrabile,-
-Notizie
dai cervelloni?-
-No
Reed Richards è ancora introvabile e quanto a Tony Stark, beh non risponde né a
Seattle, né altrove.-
Fury mugugna, come tutti ha sentito della lotta dei
Vendicatori in Texas. Lui sa che Tony Stark è Iron Man, anche se finge di non
saperlo, e sa che, anche se mandasse una squadra a prelevarlo, non servirebbe a
niente per ora, però, all’occorrenza…
-Una
cosa l’abbiamo scoperta signore.-
-E
sarebbe?-
-L’alimentatore
del campo è all’interno del campo stesso.-
-Quel
demonio di Fu Manchu! Ora le nostre speranze sono tutte nella gente dell’isola
ed anche se tra di loro ci fosse qualcuno in grado di disattivare l’ordigno,
noi non abbiamo modo di avvertirli.-
-Cosa
ci resta da fare Nick?- gli chiede Dum Dum Dugan
-Pregare
vecchio tricheco, pregare.-
4.
Ore 17:10 I quattro eroi sono
arrivati a Wall Street. Il tempio della finanza americana è vuoto, abbandonato
con le porte aperte. I quattro stanno per entrare, quando una voce risuona alle
loro spalle:
-Serve
aiuto?-
Si
girano all’unisono per vedere…
-Moon
Knight.- esclama la Vedova, soprattutto a beneficio di Devil –Benvenuto tra
noi. Cosa ti ha portato qui?-
-La
stessa cosa che ci ha portato voi, credo. Diciamo che mi trovavo da queste
parti, cercando di decidere il da farsi, vi ho visto arrivare ed eccomi qui. Se
non sbaglio, avete qualche idea in testa.-
Devil spiega rapidamente la sua idea e Moon Knight
approva
-Penso
che tu abbia ragione. Rimane il problema di individuare il luogo in cui
potrebbe essere il centro di controllo del campo di forza. Se avessi con me la mia
attrezzatura, potrei riuscire ad individuare abbastanza facilmente una forte
fonte di potenza elettromagnetica, ma, a parte il costume e le armi, tutta la
mia roba è rimasta oltre il campo.-
-Non
preoccuparti di questo.- dice Devil –Se la fonte di potere è abbastanza forte
credo di saperla localizzare io.-
-Ne
sei sicuro?- chiede Luke
-Onestamente?
No….- risponde Devil –…. ma non ho idee migliori.-
-Beh
nessuna illusione, meglio così.-
Entrano nel salone della borsa e
Devil si concentra, percepire delle onde elettromagnetiche o altre radiazioni
anomale non dovrebbe essere un problema per i suoi super sensi pensa, poi,
d’improvviso, si blocca.
-Non
siamo soli!- esclama
Ha
appena finito di parlare che un gruppo di figure completamente mascherate salta
fuori da ogni angolo e si getta su di loro
-Sono adepti di mio
padre- urla Shang Chi –Membri del Si Fan devoti sino alla morte.-
-Grazie dell’avviso
Cinesino- dice Luke –Per quel che mi riguarda è un piacere avere qualcuno da
picchiare finalmente.-
Devil è il primo ad
accorgersi di qualcosa di anomalo
-Attenti! Non sono
umani, almeno non completamente.-
-Buono a sapersi.-
dice Luke- Così non dovrò preoccuparmi di frenare i colpi.-
La
lotta degli eroi è valorosa le doti atletiche ed i supersensi di Devil,
l’addestramento di Moon Knight e della Vedova Nera, la forza di Luke Cage,
l’abilità di Shang Chi, abbattono i nemici come birilli, ma gli avversari sono
troppi e la Vedova Nera rischia di soccombere, quando…Uno scudo indistruttibile
vola nell’aria ed abbatte quattro degli sgherri, per poi tornare nella mano del
suo padrone. Natasha alza gli occhi, appena in tempo per vedere una figura
balzare dalla balconata superiore.
-Cap?- esclama
-Non esattamente.- si
limita rispondere l’altro, mentre abbatte, con noncuranza, altri quattro membri
del Si Fan
-U.S.Agent!- Esclama
Luke Cage –Bene ci serve l’aiuto di uno come te.-
La battaglia ha, finalmente, preso un corso favorevole agli eroi. Ognuno di loro fa la sua parte a dovere. Se non ci fosse di mezzo la loro vita e quella di oltre otto milioni di persone, sarebbe uno spettacolo vederli all’opera, mentre le loro leggendarie abilità permettono loro di abbattere un avversario dietro l’altro. U.S.Agent non parla, ma le sue azioni sono molto eloquenti mentre usa scudo, pugni e calci con un’abilità che trova un rivale, forse, solo in Capitan America. Luke Cage non si pone problemi: si muove come un bulldozer inarrestabile ed i suoi avversari ne pagano le spese, mentre le loro armi s’infrangono sulla sua pelle invulnerabile, e che dire di Moon Knight? Più il tramonto si avvicina e più la sua forza aumenta. In questo momento in lui non ci sono dubbi sul suo ruolo o la sua identità, scaglia le sue mezze lune con quasi la stessa abilità con cui U.S.Agent manovra il suo scudo e gli avversari cadono. Per Natasha Romanov la battaglia è un altro modo per sentirsi viva. Odia ammetterlo, ma il rischio, il pericolo, fanno parte di lei e tutto questo le piace. E Devil? Molti pensieri si agitano in lui pensa alle molte persone che contano per lui. Se potrà farci qualcosa, non permetterà che muoiano. Troppa gente che amava è morta. Suo padre, Heather, Glorianna, e Karen, la dolce Karen. Non deve accadere di nuovo. All’improvviso, i suoi super sensi captano una forte vibrazione elettromagnetica.
-Ci siamo!– urla.
In quel momento, si rende conto che la battaglia è finita. Gli sgherri di Fu Manchu, forse esseri umani mutati o sofisticati druidi, si sono fermati, come robot a cui sia stato spento l’interruttore. Devil non ha tempo di pensarci ora. I suoi sensi si concentrano come non mai ed alla fine riesce ad isolare il ronzio che cercava.
-Qui dietro.- dice
–proprio dietro questa parete.-
-Ci penso io.- dice
senza enfasi Shang Chi.
Un
colpo ben assestato nel posto giusto e la parete si apre, rivelando qualcosa
che sembra una palla delle dimensioni di quella da rugby, anche se rotonda, ed
emana un ronzio che ora tutti possiamo udire. U.S.Agent l’afferra e dice:
-Un colpo del mio scudo
basterà a distruggerla una volta per tutte.,-
-No!- urla Devil –Fermo
c’è qualcosa che non va.-
-Come pensavo. Non appena l’abbiamo liberata dal suo nascondiglio, si è innescato un circuito secondario. Se cerchiamo di distruggerla, l’implosione avverrà immediatamente.-
Lo guardiamo in modo inequivocabile. Io non ho dubbi, riconosco la mano di mio padre in questo folle gioco, ma ora…
-Ne sei sicuro?- chiede
Moon Knight.
-Fidati.- risponde
Devil -È proprio così.-
-Se lo dice lui, puoi
fidarti credimi.- interviene la Vedova Nera
-Che possiamo fare
adesso? A parte scegliere se morire adesso o tra 15 ore?- incalza Moon
Knight
Devil
ha un’espressione molto seria. Tasta la palla come se sperasse di trovare
qualcosa, poi parla:
-Una sola
possibilità, forse, di disattivare il circuito. Non è molto, ma è l’unica
possibilità che ci resta. -
-E come speri di
farcela tu, senza mezzi? Ha parlato Luke, ma ha espresso i dubbi di noi
tutti, anche se le mie speciali affinità con il mondo dello spirito mi
permettono di avvertire che Devil crede in ciò che dice.
Posso farlo, credimi.
Ora silenzio per favore-
-È fatta- dice
tirando un sospiro, poi si arresta di colpo –No! Si è attivato un altro
circuito. Tra poco quest’affare esploderà come una bomba tradizionale!-
-Accidenti a te
Rosso.- Luke è decisamente inquieto –E adesso che facciamo?-
-Non lo so. Abbiamo,
si e no, 30 secondi e questa cosa potrebbe radere al suolo Manhattan e non
abbiamo niente per contenere l’esplosione.-
-Il mio scudo è fatto
di vibranio.- interviene U.S.Agent -È indistruttibile ed assorbe
qualunque tipo di vibrazione, forse…-
-Non abbiamo altra
scelta che provare e sperare.- È Moon Knight a dire quel che
tutti pensiamo. Agent sistema la palla contro il muro, poi vi appoggia il suo
scudo, trattenuto dal cavo di Devil e da quello di Moon Knight. Il tempo
stringe; ci rannicchiamo dietro un tavolo e contiamo mentalmente: 15 secondi,
14, 13, 12, 11, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2, 1, 0. Un lampo di luce accecante e
nessun rumore, assolutamente nessuno. Quando ci rialziamo, lo scudo di
U.S.Agent è incollato alla parete opposta, la palla è scomparsa ed al suo posto
c’è un buco grande quanto la palla stessa.
-Ce la siamo cavata.-
dice sorridendo Luke –Grazie a te Cornetto.-
Ed ecco che, all’improvviso sulla parete compare un’immagine che conosco bene.
<<Buongiorno signori. Io sono il Dottor Fu Manchu, ma non dubito che mi conosciate oramai. I miei complimenti, avete vinto la mia piccola sfida e superato gli ostacoli che ho posto sul vostro cammino. La vostra preziosa isola di Manhattan è salva. Ancora una volta, vedo che il mio ingrato figlio si è messo dalla parte dei miei nemici e la cosa non mi sorprende, ma mi amareggia. Rendo onore al vostro valore, ma sappiate che avete vinto una battaglia non la guerra. E la prossima battaglia sarà combattuta in Oriente, là dove gli interessi economici di Oriente ed Occidente s’incontrano. Per ora addio signori.>>
-Là dove s’incontrano
gli interessi economici di Oriente ed Occidente. Intende Hong Kong,
probabilmente.-
-Non c’è da fidarsi
molto delle parole di mio padre.- intervengo –Ma non importa, è mio
dovere por fine alle sue malefatte. Io andrò a cercarlo.-
-Ed io verrò con te-
interviene la Vedova Nera. –Se non ti dispiace.-
-Sarò anch’io della
partita.- dice Moon Knight. –E se vi serve un aereo o simili per
arrivare a Hong Kong, posso farvelo avere senza problemi.-
La Vedova si rivolge
agli altri:
-E voi che ne dite?-
-Questi intrighi
internazionali non fanno per me.- risponde Luke –Ma suonategliele anche
per me OK.?-
-Io ho altri impegni
urgenti.- risponde U.S.Agent –Ed è un peccato, perché avrei volentieri
riempito di calci il sedere di quel figlio del Sol Levante.-
-Io non so se sarò
libero, ci sono affari urgenti da seguire anche per me, ma se quando sarete
pronti, potrò muovermi, contate su di me. – dice Devil -Nessuno può far
questo alla mia città e sperare di passarla liscia. Io sono con voi.-
Uomini coraggiosi, l’ho detto,
spiriti indomiti. Con loro al mio fianco, anche mio padre dovrà stare attento,
ma anche così saremo alla sua altezza? C’è un solo modo per scoprirlo e presto
noi lo faremo.
FINE SECONDA
PARTE
(PARTE TERZA)
1.
L’impenetrabile
fortezza di Honan nel cuore della Cina. Per secoli è stato un posto evitato e
temuto. Ancor oggi, nessuno osa avvicinarsi senza invito. Perfino nei giorni
caldi dell’invasione giapponese e della guerra civile tra nazionalisti e
comunisti è rimasta inviolata. Per alcuni anni, il suo unico vero padrone è
stato assente, ma oggi queste grandi sale risuonano dei suoi passi e
dell’animazione dei servitori.
-Come procedono le
cose?-
-Finora bene mio signore.- risponde uno dei servitori -Tutto procede come stabilito. I selezionati stanno avvicinandosi all’obiettivo.-
-Molto bene. Sono molto interessato a loro. In sei sono stati capaci di scoprire il congegno creatore del mortale campo di forza, che avrebbe annientato la popolazione di Manhattan. Il mio figlio degenere, che molte volte ha ostacolato i miei piani, e cinque esponenti della comunità di cosiddetti eroi in costume, apparentemente senza alcuna abilità particolare, se non il coraggio e l’intelligenza. Ed ora quattro di loro hanno raccolto la mia sfida e stanno viaggiando verso Hong Kong sulle mie tracce. Parlami di loro Chen.-
Uno schermo si accende mostrando varie immagini mentre Chen inizia a parlare:
-Si mio signore. Uno sapete bene chi è: vostro figlio Shang Chi, che ben merita il titolo di maestro del Kung Fu e d’ogni altra arte marziale conosciuta in Oriente. Gli altri sono due cosiddetti super eroi americani: quello chiamato Devil, è colui che ha scoperto il vostro ordigno o celeste ed è stato capace di neutralizzarne gli effetti più mortali. Lo chiamano anche l’Uomo senza paura, ed è, a quanto pare, guidato da un profondo senso della giustizia e della morale. L’altro, il misterioso Moon Knight, è, nonostante il costume bianco, una creatura della notte come Devil, ma, diversamente da lui, persegue la vendetta, piuttosto che la giustizia. Si dice che sia l’agente terreno di Konshu il dio egizio della vendetta. L’ultima è una donna: la letale Vedova Nera, viene dal mondo oscuro dello spionaggio e, quando occorre, sa essere spietata e pericolosa, come il ragno di cui porta il nome, in modi che il suo compagno vestito di rosso non approverebbe.-
-Molto bene. E le
altre pedine sono in posizione?-
-Si mio signore, tutto è stato predisposto con accuratezza, sia a Hong Kong sia a Madripoor.-
-Perfetto. Vedremo se questi quattro ed i potenziali alleati che incontreranno, saranno capaci di raccogliere la sfida. È da molto tempo che non affronto una sfida degna delle mie capacità, ma chissà, già chissà…-
I suoi occhi si puntano sullo schermo e scrutano l’immagine di un Jet, che scivola veloce sulla rotta New York-Hong Kong, quasi come se potessero vedere all’interno e, forse, solo forse per carità, è proprio quello che avviene.
Il
jet è reale ed al suo interno, in ampia cabina, ci sono proprio i quattro
personaggi a cui Fu Manchu si sta interessando. La Vedova Nera sta parlando:
- Lo S.H.I.E.L.D. ufficialmente non poteva aiutarci a raggiungere il territorio cinese, così mi ha detto Nick Fury. Anche se è un’agenzia dell’O.N.U. e non degli Stati Uniti, il Governo Cinese resta molto geloso della sua giurisdizione e non avrebbe visto di buon occhio un loro intervento diretto, ma, per fortuna, Fury ci ha fatto ottenere a tempo di record tutti i permessi necessari per questo Jet, che la Spectocorp ci ha messo a disposizione grazie a te Moon Knight.-
Moon Knight annuisce e risponde:
-Mi dovevano un favore. Questo è il loro modo di sdebitarsi.-.
Non dice, naturalmente che lui è l’azionista di maggioranza della Spectocorp, questo è un segreto che preferisce resti solo suo. Del resto, neanche Devil gli ha rivelato la sua vera identità, no?
-Per fortuna hai amici danarosi, Moon Knight.- interviene Devil – Ora quel che ci resta da fare è scoprire la tana di Fu Manchu e sventare il suo nuovo piano, qualunque esso sia. Una cosa facilissima no?.-
Devil scherza, ma le sue parole
hanno certamente un fondo di verità. Mio padre è un maestro degli inganni e non
è detto che, quando ci ha sfidato a cercarlo a Hong Kong, non avesse in mente
uno dei suoi complessi giochi. Da tempo mi sto chiedendo quale potesse essere
il suo reale obiettivo. Possibile che volesse distruggere Manhattan in modo
così teatrale solo per puro divertimento? Sir Denis Nayland-Smith avrebbe
affermato che Fu Manchu è il diavolo incarnato e quel che bisogna aspettarsi da
lui è sempre l’inaspettato. Non avrei mai creduto di poterlo pensare, ma mi
manca quel vecchio gentiluomo ed anche Black Jack Tarr, non mi dispiacerebbe
averlo ancora al mio fianco. Non posso certo lamentarmi, però: i miei attuali
alleati sono persone coraggiose e determinate e sono fiero di averli al
mio fianco.
-Tu che ne pensi
Shang Chi? In fondo Fu Manchu è tuo padre e tu sei l’unico tra noi che l’abbia
combattuto.- mi chiede Devil
-Mio padre ha in
mente uno dei suoi misteriosi piani, ne sono certo…- rispondo -…ma con
lui nulla è mai quel che sembra e, se lui ci dato quest’indizio che ci porta a
Hong Kong, bisogna stare attenti più che mai, perché aveva, certo, un motivo
che non ci ha detto.-
Devil annuisce
gravemente e parla:
-Non ho esperienza con Fu Manchu, ma se le voci, diciamo le leggende, che ho sentito su di lui sono vere anche solo per metà, beh, direi che avremo molto da fare, ammesso che siamo capaci di scoprire qualcosa.-
-Già!-
interviene la Vedova Nera –Nemmeno io conosco Fu Manchu, la mia sola
esperienza con un aspirante padrone del mondo cinese è stata con il Mandarino e
non sono state mai esperienze piacevoli.-
-Il
Mandarino è un dilettante in confronto a mio padre!- affermo con sicurezza.
-Temevo
l’avresti detto.- sospira la Vedova –Forse avremmo dovuto parlarne con i
Vendicatori o Worldwatch, mi sarebbero andati bene anche i Difensori se fossero
ancora in giro.-
-Hanno
avuto tutti i loro problemi ultimamente.- dice Devil –E, comunque,
questo era un problema nostro credo.-
Moon Knight sembra assorto come
se stesse ascoltando qualcosa che noi non possiamo udire, a parte Devil che si
fa improvvisamente più attento. Poi Moon Knight balza in piedi e dice:
-Il
nostro pilota c’informa che stiamo arrivando a Hong Kong. È il momento di
prepararsi, signori.-
.
2.
Nel lussuoso ufficio del quartiere
degli affari di Hong Kong, Matsuo Tsurabaya riflette su ciò che l’ha riportato
a Hong Kong dal Giappone e pensa al patto che ha stretto con l’uomo che l’ha
chiamato. Uomo? Forse è un termine riduttivo per uno che era già leggenda
quando suo padre, addirittura suo nonno, erano bambini: uno al cui confronto,
sia l’Artiglio Giallo sia il Mandarino impallidiscono. Non l’ammetterebbe mai,
ma Fu Manchu gli incute vera e propria paura e per questo non gli ha rifiutato
il favore che gli ha chiesto e poi… se il diabolico cinese non ha mentito, avrà
anche l’occasione di vendicarsi di Wolverine finalmente, come resistere ad una
simile esca? Non appena quei quattro avranno toccato il suolo di Hong Kong,
saranno avviluppati in una ragnatela che li stringerà sino alla morte e la Mano
avrà anche la sua vendetta su uno dei pochi uomini che l’abbiano mai sconfitta.[1]
Certo se ci fosse stata anche la maledetta Elektra…La prossima volta magari. Mai
avere troppa fretta, la pazienza paga sempre alla fine. Sogghigna, ignaro che,
forse, nel gioco di Fu Manchu lui è soltanto una delle tante pedine.
Moon Knight parla con voce secca e
decisa
-Non possiamo
arrivare a Hong Kong con indosso questi costumi, attireremmo troppo
l’attenzione. Per questo ho fatto preparare degli abiti civili per tutti, meno
costumi colorati vedono i cinesi e meglio è per tutti. Per me e Devil, che
abbiamo identità segrete da difendere, ho predisposto anche una saletta trucco,
là dietro, per mascherare le nostre reali fattezze. I passaporti, rigorosamente
falsi, datici dallo S.H.I.E.L.D. sono preparati appositamente per le identità
scelte.
-Molto bene.- dice
Devil e si alza.
-Io non credo di aver
bisogno di abiti particolari non porto maschere dopotutto. – interviene la
Vedova.
-Ma certo!- ribatte
sarcastico Moon Knight –Una tuta ultra aderente e nient’altro addosso; una come
te passerà sicuramente inosservata!-
Devil ridacchia e Natasha guarda lui
e Moon Knight con uno sguardo di fuoco, poi sorride divertita.
Moon Knight si apparta nella cabina
alle sue spalle e quando ne esce indossa un gessato scuro ed ha l’aspetto di un
uomo sui 40 anni dai capelli scuri, le tempie brizzolate e baffetti
-Potete chiamarmi
Steven Grant, mercante d’arte in visita d’affari a Hong Kong.- dice
Non dice loro che Steven Grant era
la principale delle sue identità segrete, anni prima, e che, un tempo, la usava
con la sua vera faccia, cosa che ora non può certo fare: Marc Spector sarebbe
certamente riconosciuto.
-Tocca a te ora, Devil.-
-Certo Moon Knight,
ma se ti va, puoi togliermi una curiosità? Hai a disposizione un jet, un kit
per i travestimenti, per caso non è che hai anche un rifugio segreto sotto una
splendida villa ed un maggiordomo che ti aspetta quando torni a casa?-
Moon Knight lo fissa
torvo senza rispondere per pochi, interminabili secondi, poi, i suoi lineamenti
si distendono e replica:
-Se proprio ci tieni
a saperlo…si!-
Devil sorride e scompare nella
cabina.
Bene, a giudicare dagli
odori che sento, questa sala trucco è davvero ben attrezzata. Certo, il mio
ospite non può sapere che non distinguerei un colorante rosso da uno verde, se
le mie dita non fossero in grado di “leggere” le etichette grazie al rilievo
dell’inchiostro e che uno specchio è del tutto inutile per me, ma che importa
in fondo? Devo ammettere che quando ho concordato con Nick Fury il mio nome di
copertura, lui ha pensato che mi mancasse qualche rotella, ma io gli ho detto
che uno dei modi migliori per nascondere una verità è sbatterla in faccia alla
gente. E poi…è sempre meglio che andare in giro con i capelli verdi no?
Dopotutto, se non mi mancasse qualche rotella, non farei tutto quello che
faccio, credo. Così, diluisco un po’ di colorante rosso, tanto per far scena,
mi arruffo i capelli, indosso gli abiti preparati per me ed infine l’ultimo
tocco: un bel paio di occhiali da sole sgargianti con un design da pugno
nell’occhio, come direbbe Foggy. Si, devo proprio ammetterlo, mi sto
divertendo.
Faccio la mia entrata
trionfale. Posso percepire le loro reazioni dal ritmo dei loro cuori e del loro
respiro: Natasha è semplicemente sbalordita, Shang Chi è imperturbabile come
sempre e Moon Knight, o meglio “Steven Grant”… se ci vedessi mi godrei una
smorfia sulla sua faccia.
-Mike Murdock[2]
vi saluta signori.- dico allegramente
Ah! Immagino che tu l’abbia trovato divertente.- borbotta Grant
–Assumere l’identità del primo Devil da tempo morto.-
Ah, Mr. Grant! Se soltanto sapessi che c’è sempre
stato un solo Devil e che Mike Murdock è solo un fantasma, che, anni fa, ho
fabbricato per proteggere la mia vera identità segreta. Il bello è che nessuno
ha mai scoperto la mia bugia, un giorno o l’altro dovrò cercare di capire come
mai.
-Io e Mike eravamo molto legati.- dico sogghignando –Credimi, a lui non
sarebbe dispiaciuto vedermi mascherato come lui per proteggere la mia identità
segreta.-
-Oh ma diavolo! Quella giacca e quegli occhiali…! Te l’ha mai detto
nessuno che la beat generation è morta e sepolta? Bel contrasto che fai con
me.-
Gli do una bella botta sulle spalle e dico
-Rilassati ciccino! La varietà è il sale della vita, non lo sapevi?-
Natasha ride mentre si avvia nella cabina per
cambiarsi d’abito ed in quel momento, la voce del pilota, dall’inconfondibile
accento francese, ci avvisa che stiamo atterrando all’aeroporto di Hong Kong.
L’avventura comincia.
3.
Il gruppo di quattro persone che
s’incammina per la hall dell’aeroporto internazionale di Hong Kong sembra
abbastanza variegato: il distinto Steven Grant di New York, la sua assistente
Nancy Rushman[3] e le
sue guardie del corpo, l’eccentrico Mike Murdock ed il taciturno Brandon Chi,
superano senza problemi il controllo doganale ed una volta all’aperto, una
limousine dai vetri oscurati si ferma dinanzi a loro. Un uomo in uniforme da
autista scende e, prontamente, spalanca loro lo sportello posteriore.
-L’auto che ha
ordinato Mr. Grant- dice.
Se “Steven Grant” è perplesso non lo
dà a vedere, perfettamente impassibile, sale nell’auto, seguito dai suoi
compagni.
-Benvenuti a Hong
Kong signori.- dice loro un uomo, alto, longilineo e biondo che li aspetta
seduto nell’ampio abitacolo –Nick Fury mi ha chiesto di prendermi cura di voi e
non potevo rifiutare un favore a quel vecchio grizzly.-
-Clive Reston!-
-Beh Shang Chi,
dovevi aspettarti che l’M.I. 6 non avrebbe preso sottogamba il ritorno di tuo
padre ed avrebbe mandato sul campo il suo migliore agente.-
-Clive Reston.-
interviene la Vedova Nera. -Agente segreto al servizio segreto di Sua maestà.
Uno dei migliori ed anche dei più presuntuosi.-
-Beh non ho forse la
classe di mio padre, lo ammetto….-dice Reston -…ma, in fondo chi è alla sua
altezza?-
Come al solito, Clive Reston
scherza, ma so bene qual è il suo valore. Per anni siamo stati fianco a fianco
nella lotta a mio padre ed in altre esperienze. Vado diritto al punto:
-Cosa puoi dirci di
mio padre?-
-Poca roba in realtà.
I nostri informatori assicurano che non è a Hong Kong, ma che c’è stata molta
attività della sua gente qui in oriente, ultimamente. I nostri analisti pensano
che ci siano stati dei contatti con la Mano, ma non sono in grado di
confermarlo. -
-Conosco la Mano-
interviene “Mike Murdock” –Anche troppo bene per mia disgrazia.-
-Si siamo al corrente
di questo Mr. Ah… Murdock, giusto?-
-Cosa ci suggerisce
Mr. Reston? Interviene “Grant”
-Per ora vi consiglio
di andare al vostro albergo e riposarvi un po’ per riprendervi dal jet lag e
poi…beh il nostro Shang Chi potrà dirvi che potrebbe essere salutare una visita
ad una ditta: gli Spedizionieri Orientali, che, una volta, era una copertura
degli affari di Fah Lo Suee, la figlia di Fu Manchu e chissà che non si possa
trovare qualche indizio sul nostro uomo.-
-La figlia di Fu
Manchu?- interviene “Mike” –Certo che hai dei parenti interessanti Shangy.-
-Credo tu abbia
ragione Clive.- Dice Natasha -Faremo così-
-Ok andiamo allora.-
Mentre l’auto si allontana, dietro
di essa sembra materializzarsi una figura vestita di rosso, uno dei letali
killers della Mano e, così com’è comparsa, si fonde, subito dopo, nelle ombre
notturne e scompare, per riapparire, poco dopo, nell’ufficio di Matsuo
Tsurabaya.
-E così, coloro che
aspettavamo sono arrivati. Bene, ora comincia il secondo atto ed alla fine
della rappresentazione, io avrò il mio premio.-
La camera, una delle quattro di una suite, è decisamente lussuosa,
chiunque ce l’abbia prenotata, lo S.H.I.E.L.D. o il nostro benefattore Mr.
Spector, ha fatto davvero le cose per bene. Mi faccio una doccia corroborante
e, mentre m’infilo l’accappatoio, i miei pensieri corrono agli affari lasciati
incompiuti a New York. Con un po’ di fortuna, tornerò in tempo per il
giuramento di Foggy come Procuratore degli Stati Uniti e per sapere se Candace
ha decifrato il dischetto e come sta Ben Urich, ma soprattutto per riprendere
la caccia a Bullseye. Non permetterò a lui e Kingpin di passarla liscia, non
dopo quello che hanno fatto. Non dimenticherò mai che è per colpa loro che
Karen è morta, mai. Un lieve bussare. Il profumo che sento basta a farmi capire
ancor prima di aprire la porta che si tratta di Natasha e dal frusciare che
sento è chiaro che indossa solo una corta camicia da notte…e nient’altro,
maledizione.
-Ciao Matt…o devo chiamarti Mike?-
-No, se io non devo chiamarti Nancy.- le rispondo.
Sorride, immagino, e dice:
-La notte è lunga e pensavo che potevamo approfittarne per rinnovare la
nostra conoscenza.-
Sospiro e rispondo
-Perché fai cosi ‘Tasha? Cosa vuoi dimostrare?-
-Niente!- ribatte lei con voce tagliente –Se non gradisci la mia
compagnia potrei sempre offrirla al nostro Mr. “Grant”, credi che mi manderebbe
via?-
-Sento il suo corpo premere contro il mio. Mentirei se dicessi che non
mi fa alcun effetto e lei lo sa.
-Immagino che Shang Chi sia troppo puro per te vero?- le dico sarcastico
Natasha alza una mano per colpirmi , ma io sono rapido a bloccarla .
Ride e mi bacia con forza selvaggia. So già che me ne pentirò domani, ma domani
è lontano e così, chiudo la porta alle nostre spalle.
Dall’altro lato del corridoio l’uomo
chiamato Steven Grant, ma che risponde anche ai nomi di Marc Spector e Jake
Locksley, ha sbirciato la scena e scuote la testa. Pensa a Marlene e sospira.
Uno di questi giorni dovrà decidersi a chiederle di sposarlo, se il loro menage
resisterà abbastanza a lungo, ovviamente. Meglio lasciar perdere certi pensieri
ed andare a dormire, domani sarà una giornata dura, se lo sente nelle ossa.
4.
Mattino,
nel quartiere degli affari di Hong Kong l’inusuale quartetto d’eroi in costume,
eccezionalmente in abiti borghesi, si presenta di fronte alla sede degli
Spedizionieri Orientali.
-E adesso?- chiede
“Mike” –Credi che possiamo semplicemente entrare là dentro e chiedere: scusate
sapete dirci dove trovare Fu Manchu?-
-Perché no?- ribatte
“Steven Grant” –A volte l’approccio diretto è il migliore e poi, la mia
copertura è perfetta. Indagheremo fingendo di chiedere notizie su un prezioso
reperto andato perduto.-
-Il falcone maltese?-
-Sempre spiritoso,
complimenti Devil.-
Senza dire altro, l’uomo conosciuto
come Moon Knight apre la porta d’ingresso ed entra, subito seguito dagli altri.
L’ampio salone sembra fervere d’attività: impiegati alle scrivanie, telefoni
che suonano, segretarie che portano documenti.Pochi sembrano far caso ai
quattro nuovi venuti a parte una signorina alla reception.
-Mi scusi…-chiede
“Grant” -…mi chiamo Steven Grant ed avrei bisogno di parlare con uno dei
dirigenti.-
Come se quello fosse stato un
segnale, la ragazza estrae, rapidissima, da sotto la scrivania, un’arma e
spara. Forse Moon Knight sarebbe rimasto colpito, se, con prontezza, “Mike” non
l’avesse spostato. A volte, avere dei supersensi ha i suoi vantaggi. Quasi istantaneamente,
tutti si rendono conto che gli impiegati, uomini e donne, hanno gettato i loro
abiti ed ora indossano costumi colorati ed impugnano affilate katane, coltelli
ed altre armi bianche
-Morte ai nemici di
Fu Manchu!!- gridano buttandosi loro addosso
-Con tanti saluti
alla copertura perfetta!- borbotta “Mike”, mentre respinge il primo assalto.
-Fansicari!- esclama
Shang Chi –L’elite degli assassini di mio padre.-
Dannazione!- esclama
“Steven Grant”, mentre balza evitando un micidiale fendente. Dovunque ti volti
sembra che ci sia un’elite di assassini di questi tempi! Li fabbricano in
serie?-
Le
battute non impediscono a questi quattro di agire al loro meglio per respingere
l’assalto. Non si può dire che il fatto di agire in abiti borghesi e senza l’aiuto
delle loro armi tradizionali rallenti i tre cosiddetti supereroi. Quanto a
Shang Chi, beh lui ha sempre avuto solo il suo corpo come arma ed i suoi nemici
hanno modo di accorgersi di quanto sia sempre pericoloso battersi con lui. La
battaglia ha un che di surreale, a pensarci bene: un uomo con abito più adatto
ad un consiglio d’amministrazione che salta, sferra pugni e calci come un
professionista, un altro che compie incredibili acrobazie e si tuffa in mezzo
ai nemici senza alcuna paura, una donna che dimostra come una borsetta sia
un’efficiente arma impropria nelle mani giuste. Alla fine i fansicari sono
tutti a terra.
-Uhm!- sbuffa “Grant”
scrollandosi di dosso la polvere dello scontro –Mi hanno quasi rovinato
un’Armani da 950 dollari, ma chissà, ora, forse, riusciremo a far parlare
qualcuno di questi signori.-
-Non ci conterei
fossi in te! -afferma Shang Chi –Gli uomini di mio padre sono sempre
fedelissimi e…-
Non termina la frase,
dinanzi a lui i corpi dei nemici caduti si stanno letteralmente dissolvendo in
polvere e di loro rimangono solo gli abiti.
-Ho già visto cose
del genere- interviene “Mike Murdock” –Accade ai membri della Mano quando sono
sconfitti.-
-Questo parrebbe
confermare le voci di un’alleanza tra Fu Manchu e la mano, a quanto pare.-
commenta la Vedova Nera.
-Guardate la!-
esclama Shang Chi.
In terra, vicino ai
resti di alcuni fansicari spicca un biglietto rosso
-Giurerei che non
c’era prima.- dice “Steven” e si china a raccoglierlo.
-Che c’è
scritto?-chiede Devil.
Solo
tre semplici parole, a grandi lettere stampate:
-Cos’è una specie di
gioco dell’oca?- esclama Grant
-Mio padre gioca con
noi, come sempre.- afferma semplicemente Shang Chi
-Dovremmo andargli
dietro ora?- chiede “Mike”
-Io direi di si.- è
Clive Reston ad aver parlato, comparso improvvisamente nel vano della
porta.-Potrei dire che i vostri visti per Madripoor sono già pronti.-
-È chiaramente una
trappola!- dice sicura “Nancy Rushman”, alias Vedova Nera
-Questo, come avrebbe
detto il mio prozio, è “elementare”, mia cara Vedova Nera.- ribatte Reston. –Il
punto è: voi avete abbastanza coraggio da entrarvi?-
Un semplice sguardo ai quattro gli
basta per avere la risposta che sperava. Basta far appello all’orgoglio e non
si sbaglia, pensa
-Bene signori.
Prossima tappa Madripoor.-
Nella
fortezza di Honan, Fu Manchu ha seguito tutti gli avvenimenti, permettendosi un
lieve sorriso ed ora mormora:
-Le pedine sono in
posizione. Non ne dubitavo, le azioni degli uomini sono spesso molto
prevedibili e questi non fanno eccezione, ma ora è il momento che il Re assuma
il suo giusto posto sulla scacchiera.-
Sbatte le mani ed a
voce alta chiama
-Chen! Che tutto sia pronto per la partenza! Madripoor ci aspetta!
5,
Madripoor, nell’Oceano Indiano, un piccolo
principato insulare a sud di Singapore. L’omonima città che ne è capitale è un
amalgama, forse non del tutto riuscito, tra l’opulenza della città alta, con i
suoi grattacieli e residenze lussuose sulle colline, paradiso dei turisti, e la
città bassa con i suoi vicoli oscuri, le baracche dove la vita di un uomo si
misura dalla sua capacità a cavarsela da solo e la vita ha solo il prezzo che
sei disposto a pagare. Nella più alta collina si trova la sontuosa residenza
del Principe di Madripoor ed è qui che troviamo la sua attuale sovrana, la
letale Viper, a colloquio con il cosiddetto Dottore del Diavolo.
-Mi faccia capire
Eccellentissimo Fu Manchu, lei vorrebbe che io permettessi a Matsuo Tsurabaya
di organizzare nella città bassa l’eliminazione di cinque stranieri, giusto?
Matsuo Tsurabaya è stato un mio nemico perché dovrei aiutarlo?-
-Il saggio considera
sempre utile mettere i propri nemici gli uni contro gli altri ed in questo caso
avverrebbe proprio questo. Tra quegli stranieri ci sono alcuni suoi antichi
nemici tra cui mio figlio Shang Chi ed una donna che si fa chiamare Nancy
Rushman, la ricorda?-
_Nancy Rushman, si,
so chi è, ma lei permetterebbe l’eliminazione del suo stesso figlio?-
-Questo non deve
interessarle.- ribatte Fu Manchu -Le basti sapere che per questo avrà la mia
gratitudine.-
-E la gratitudine di
Fu Manchu è un bene prezioso. D’accordo. Che Matsuo Tsurabaya faccia pure quel
che vuole. Io mi ergerò sul vincitore.-
Fu Manchu sogghigna soddisfatto.
Improvvisamente, senza farsi accorgere da Viper, volge lo sguardo verso una
finestra. Ha forse sentito una presenza? Ora non c’è più niente ne è certo.
Forse anche prima…
Nel parco, una figura femminile si
fonde nelle ombre, sino a superare agilmente il muro di cinta e scomparire nel
buio.
Il
Princess Bar si trova nella città bassa, meta dei turisti in cerca d’emozioni e
disposti a correre qualche rischio. Non corri grandi rischi al Princess Bar,
però. Il suo attuale proprietario tiene all’incolumità dei clienti e, quando
lui è assente, e capita molto spesso, il luogo gode della protezione di Tyger
Tiger, uno dei boss locali. È qui che ritroviamo i nostri eroi, ancora nei loro
travestimenti, e l’agente Clive Reston.
-Vorrei essere in
costume.- borbotta “Grant”
-Non credo che
saremmo giunti molto inosservati in tal caso.- osserva Reston.
-Tanto ormai sanno
benissimo chi siamo no?-
-Si, credo di si, beh
comunque sia non abbiamo scelta. Dobbiamo andare là dentro. Per nostra fortuna
avremo chi ci coprirà le spalle.-
-Davvero?- è la
Vedova a parlare
.Si, un agente
privato molto in gamba e dalle abilità speciali e forse anche qualcun altro
ancora, ma su questo, staremo a vedere.-
Così dicendo Reston entra nel locale
e gli altri lo seguono. Gli avventori del locale danno appena un’occhiata ai
nuovi arrivati, nonostante siano chiaramente identificabili come stranieri, in
fondo è il solito gruppetto di turisti. La ragazza bionda li squadra: un ricco
Americano con la sua donna, uno che potrebbe essere anche inglese od
australiano forse, vestito con affettata eleganza e gli altri due… beh quello
con i capelli rossi e gli occhiali strani non è facilmente identificabile, un
terrorista irlandese forse? Non sembra ragionevolmente possibile. Che farebbe
insieme agli altri? L’ultimo, il cinese, emana un’aria di pericolosità
immediata anche se ha un’aria apparentemente dimessa. Quando il biondo si
avvicina al bancone la ragazza fa la sua mossa:
-Benvenuto al
Princess Bar straniero, io sono Lindsay McCabe. C’è qualcosa che posso fare per
te ed i tuoi amici?-
Clive
si accende con calma una sigaretta e risponde
-Il mio nome è Reston, Clive Reston ed, in effetti, mi vengono in mente due o tre cosette da fare insieme in altre circostanze, ma, ahimè, io ed i miei amici siamo un po’ troppo impegnati ed il dovere viene prima del piacere..-
Mentre Clive parla io sento qualcosa: una
presenza conosciuta dietro la porta dell’ufficio del proprietario che ci
osserva. Mi accorgo che anche Devil l’ha percepita. Fin dal nostro primo incontro
avevo capito che i sensi di quest’uomo sono più affinati di quelli di un uomo
comune. Forse ho capito il suo segreto, ma non c’è motivo per parlargliene ora
o più tardi. Un uomo ha i suoi motivi per avere dei segreti.
Mi hanno notato. Sono gente in gamba, dal cinesino
potevo aspettarmelo, ma quello con i capelli rossi mi ha sorpreso davvero.
Fissa la porta come se potesse vedermi attraverso. Mi fa tornare in mente
qualcuno. Del gruppo riconosco la Vedova Nera e Clive Reston, ma gli altri due…
non sono certo. Ormai sanno che ci sono, mi accendo un sigaro ed esco allo
scoperto, tenendo a braccetto Jessan, splendente nel suo abito da sera di raso
rosso, mentre io, come al solito, mi trovo a disagio con in smoking. Rivolto ai
nuovi clienti dico:
-Buonasera,
mi chiamo Logan e sono il proprietario, come ha detto Miss McCabe siete i
benvenuti.-
Reston fa una smorfia, quello coi baffi mi scruta,
cerca di capire se mi conosce. Se ci siamo già incontrati, non sarà certo la
benda sull’occhio, un travestimento che non usavo da tempo, tra l’altro, ad
impedirgli di riconoscermi.
-Credo
che potresti aiutarci amico.- dice Clive. -Diamo la caccia ad una persona e tu
potresti essere l’uomo adatto per aiutarci a trovarla.-
-Impicciarsi
degli affari altrui può essere molto pericoloso qui a Lowtown.- ribatto io
-La
cosa non ci preoccupa molto.- dice quello con i capelli rossi
Lo
scruto, il suo odore mi è noto ed alla fine lo identifico.
-Ti
conosco.- dico. –Sei il benefattore, quello vestito di rosso.-
-E
tu sei quello dall’artiglio facile.- ribatte lui -E allora?-
-Niente.
Siete cresciutelli, mi sembra. Immagino sappiate cosa fate.-
Jessan ride divertita, decido di presentarla:
-Signori,
Tyger Tiger, il più affascinante signore del crimine di Madripoor.-
-avevo
avuto l’opportunità di vedere la sua foto negli archivi dell’M.I.6, ma non le
rende giustizia miss Hoan.-
-Grazie
Mr. Reston, ma non uso quel nome da molto tempo, può chiamarmi Tiger.-
-Posso
interrompere questo scambio di complimenti?- interviene quello coi baffi.
Dall’odore capisco che è truccato ed è più giovane di quanto sembra. Ho già
sentito la sua voce, ne sono certo. –Potrei ricordarvi che siamo qui con uno
scopo?- continua
-Signori,
parleremo più tranquilli di là in una saletta privata.- dico loro
-Seguitemi.-
Poco più tardi, mentre siamo tutti seduti ad un
tavolo, Reston racconta tutto ed io annuisco gravemente.
-Avevamo
sentito del ritorno di Fu Manchu, ma, naturalmente gli X-Men erano a
Westchester quando è successo ed eravamo impotenti come gli altri. Ora che ne
ho la possibilità, mi piacerebbe poter dire la mia ad uno che non ha scrupoli
ad uccidere otto milioni di persone solo per divertirsi.-
Con tanti saluti alla mia idea di una breve vacanza
rilassante. Dopo quel che è capitato di recente con gli X-Men.[4] Avrei dovuto saperlo che Madripoor non era il
luogo più adatto, ma è inutile che menta a me stesso. Ho un conto da regolare
qui e sono venuto per questo.
-Mi
piacerebbe tanto capire perché Fu Manchu vi ha mandato proprio qui.- dico
-Forse
qualcuno voleva tutti i suoi nemici riuniti nello stesso posto.- interviene
Shang Chi. Mi rendo improvvisamente conto che il Cinesino è all’erta ed anche
il Rosso. Solo adesso percepisco il silenzio che è calato su di noi e nel
silenzio capisco che non siamo più soli.
Improvvisamente ci troviamo circondati da una
schiera di killers ninja della Mano con tutto il loro armamentario. Non mi
chiedo come hanno fatto ad entrare, reagisco semplicemente. SNIKT| Gli artigli
spuntano dal dorso delle mani e mi lancio nella battaglia
-Oh
no! Ci risiamo un’altra volta!- esclama il rosso
-Paura
mio caro?- gli dice la Vedova Nera
-Tantissima
mia cara miss Rushman. Non mi pagano abbastanza per questo.-
Mentre dice queste parole Devil, con molta calma
estrae dalla giacca due aste che, con gesti rapidi, unisce a formare un bastone
e poi, con apparente noncuranza, lo lancia ed il bastone colpisce, in rapida
successione, tre uomini armati di coltello, disarmandoli sotto i loro occhi
sorpresi. Immediatamente dopo si scatena il finimondo. I miei alleati si
battono bene. Quello che si fa chiamare Steven Grant si muove come un esperto,
osservando come combatte, mi ricordo finalmente di lui. Ci siamo incontrati ai
tempi di quegli affari dell’Infinito.[5] Non
ho il tempo di pensarci e mi tuffo ad artigli spianati nella mischia, mi
arrendo alla mia parte selvaggia e, per un tempo indefinibile, vedo rosso.
Quando la nebbia rossa si dirada, la battaglia è finita e degli emissari della
mano rimangono solo le tuniche rosse piene di polvere.
-Questa
storia comincia a stancarmi.- Borbotta l’uomo che ora so essere Moon Knight –È
ora di farla finita.-
-Sono
d’accordo.- dico –Questa era la fazione della mano comandata da Matsuo
Tsurabaya, ne sono certo, ma agiva da solo o è in combutta con Fu Manchu?-
-L’ultima
è quella giusta.- dice una voce di donna, la mia vecchia amica Jessica Drew,
investigatrice privata e supereroina a tempo perso. –Viper ha concesso il
permesso a Tsurabaya di tendervi l’agguato come favore personale a Fu Manchu.-
-Hai
sempre buone informazioni Jessica.- le dico.
-Faccio
sempre del mio meglio.- ribatte lei. .Spero che anche lei sia soddisfatto dei
miei servigi Mr. Reston.-
-Avrà
tutta la riconoscenza della Regina, miss Drew.- risponde lui.
-E
così era lei il tuo contatto Clive…- interviene Natasha –Benvenuta nella
partita Jessica.-
-Una
partita da terminare una volta per tutte.– dico io –Io propongo l’assalto al
palazzo del Principe e tanti saluti a Viper e Fu Manchu.-
-O
a noi! Commenta Moon Knight –D’altra parte, direi di finirla con questo girare
a vuoto. Per cui, io sono con te.-
-Per
me va bene.- risponde Natasha.
-Questi
giochi di morte ed inganni sono durati anche troppo.- interviene Shang Chi
-Dopotutto
si muore una volta sola.- commenta Jessica
-Ma
si vive solo due volte, come avrebbe detto mio padre.- aggiunge Reston -Vediamo
se è vero.-
-Ok
per me!- conclude Devil –Ho degli affari in sospeso a New York e prima la
finiamo e meglio è.-
È deciso, allora! Molto bene ci sarà da divertirsi.
6.
Sono in sette a percorrere la scomoda via delle
fogne: Wolverine apre la fila facendo da guida agli altri. Devil, La Vedova
Nera e Moon Knight hanno indossato nuovamente i loro caratteristici costumi ed
anche Shang Chi ha optato per la sua classica tenuta rossa ed oro, poi ci sono
Clive Reston e Jessica Drew.
-Ho
fatto questa strada una volta, tempo fa per sorprendere il vecchio Principe.-
spiega Wolverine -Ora tocca a Viper trovarsi alle prese con un colpo di stato,
non le farà piacere
-A
quanto pare la conosci bene- commenta Moon Knight
Wolverine sogghigna.
-Dovrei.-
risponde -È mia moglie.-
Può sentire la sorpresa degli altri, a parte
Natasha e Jessica, ovviamente, che conoscono bene la storia.
-È
una storia lunga, ne parleremo un’altra volta.[6]] Basti dire che è ora di far finire questo
matrimonio ed anche il regno di Viper.-
-La
cosa non mi dispiace per niente.- interviene la Vedova Nera. -Io e Viper
abbiamo un vecchio e grosso conto da regolare, ricordi Shang Chi?-
-Non
lo dimenticherò facilmente. L’affare dell’Eliveicolo.- commenta Shang Chi
Wolverine alza una mano per imporre il
silenzio.
-Ci
siamo l’uscita è qui. Un vecchio condotto con sbocco vicino alla sala del
trono.-
-Sai
Logan.- dice Reston –Mi chiedevo, cosa impedisce a Viper di conoscere questo
passaggio segreto ed aspettarci?-
Devil non commenta, i suoi sensi sono all’erta.
I forti odori della fogna coprono tutto il resto ed anche i rumori sono
difficilmente distinguibili, anche il suo senso radar è messo in difficoltà.
C'è qualcosa che non va, lo sente, ma non sa dire cosa. Wolverine spinge un
portello ed eccoli sbucare propri dentro il palazzo. Cautamente, entrano e si avvicinano alla sala
del trono. Vicino alle porte ci sono due agenti di Hydra che fanno da guardie
-Ci
penso io.- dice Jessica
Con un agile balzo arriva al soffitto. Si tiene
appesa con le dita e si dondola finché compie un balzo, che la porta proprio
contro i suoi bersagli. Moon Knight la guarda ed il suo volto sotto la maschera
esprime stupore. Jessica Drew è, forse, la Donna Ragno? Gli era giunta voce che
avesse perso i suoi poteri. Con due calci Jessica abbatte gli agenti di Hydra
ed atterra con grazia. Per sua fortuna aveva scoperto che i suoi poteri non
erano svaniti del tutto. Quel che ne rimaneva era stato sufficiente a fare quel
giochetto ed ora…
-Avanti
signori, siete degli ospiti di riguardo in questa casa..-
Assisa sul trono, Viper li accoglie. circondata
da agenti dell’Hydra. Ai suoi lati, in catene, Tyger Tiger, Lindsay McCabe,
Matsuo Tsurabaya e l’altro signore del crimine di Madripoor, il Generale Coy
Nguyen Gcoc.
-Sono
felice che tu sia arrivato fin qui, marito.- dice, in tono sprezzante, rivolta
a Wolverine –Così avrò il piacere di schiacciare i miei nemici tutti insieme.
Voi cosiddetti eroi siete così prevedibili, Fu Manchu aveva ragione. È bastato
prelevare i vostri amici dopo la vostra partenza ed aspettare il vostro
inevitabile arrivo. Ora siete miei finalmente.-
-Viper
tu parli troppo.- ribatte Wolverine –Ti glori troppo dei tuoi presunti trionfi,
ma anche se io dovessi morire stanotte, giuro che tu non vedrai l’alba di
domani!-
Gli artigli scattano dai polsi e, come la belva
che gli dà il nome, Wolverine scatta verso la sua preda.
-Coraggio
gente!- esclama Reston estraendo la sua Walther PKK –All’arrembaggio!-
Il resto può essere definito solo come un vero
pandemonio e, mentre gli eroi fanno del loro meglio, Wolverine è balzato
addosso a Viper ed i suoi artigli puntano alla gola della donna
-Coraggio
Wolverine, uccidimi, avanti!-
-Pensi
che non oserò?- ribatte lui, mentre un rivolo di sangue comincia a colare dalla
gola di lei. –Sei una regina del terrore ed il mondo starà meglio senza di te.-
Lo farebbe davvero? Nonostante quello che
penserebbero i suoi alleati ed i suoi amici degli X-Men? Non lo sapremo mai,
prima che possa affondare gli artigli un colpo di forza lo sbatte indietro. Da
dietro una tenda esce Fu Manchu, fiancheggiato da quattro fansicari.
-Adesso
basta!- dice con voce ferma –Questa sciarada è durata anche troppo!-
La battaglia si ferma ed i pochi agenti di
Hydra rimasti si ritirano. Fu Manchu s’impone su tutti con la sua sola
presenza, Sbatte le mani ed i suoi sicari lanciano le loro spade. Quattro
agenti di Hydra si ritrovano appesi alla parete alle loro spalle, trafitti al
cuore.. Un altro gesto ed i rimanenti agenti di Hydra fanno la stessa fine,
trafitti da quattro affilati pugnali. Mentre la sala si riempie di adepti del
Si Fan armati, Fu Manchu raggiunge il trono e si siede.
-Ora
signori dobbiamo parlare!-
Wolverine lo fissa con gli artigli sguainati e
gli occhi iniettati di sangue, non parla, ma emette un cupo ringhio, Clive
Reston, per un attimo, si gingilla con l’idea di sparare al suo nemico, ma
qualcosa gli dice che non avrebbe successo ed esita; Shang Chi si avvicina al
trono con circospezione, mentre Jessica Drew accorre accanto alla sua socia
Lindsay McCabe, incatenata:
-Lindsay,
stai bene?- Chiede con evidente preoccupazione –Se Viper ti ha fatto del male,
giuro che se pentirà.-
-No
non mi ha fatto niente.- risponde Lindsay –Oh Jesse! Che stupide siamo state!
Eravate appena andati via, che gli scagnozzi di Viper sono arrivati. Erano
troppi per me e Tyger!-
-La
più classica delle trappole e noi ci siamo finiti proprio in bocca come
dilettanti- dice Devil
-Anche
agli altri, Matsuo e Coy, ha riservato lo stesso trattamento per poterci
eliminare tutti in un colpo solo.- aggiunge Natasha
Reston si rivolge direttamente a Fu Manchu
-Quali
sono le tue intenzioni ora? Vuoi arrivare dove Viper si è fermata e poi
eliminare anche lei?
Fu Manchu osserva Viper, ancora al suolo semi
svenuta, con il sangue dalla gola che si è ormai fermato.
-Questa
povera bimba tormentata? No! Che sapete di lei in realtà?-
-È
la più pericolosa terrorista internazionale che ci sia. Il suo unico scopo è il
caos. Uccidere per distruggere la civiltà.- risponde la Vedeva Nera.
-E
non vi siete mai chiesti perché? Non sapete che era bambina in un’Europa
sconvolta dalle rivoluzioni comuniste dopo la seconda guerra mondiale? I suoi
genitori uccisi e lei cresciuta da sola, con il volto sfigurato per metà,
odiando se stessa ed il mondo, costretta a badare a se stessa, finché non fu
trovata dal Barone Strucker…-
-Non
è possibile!- interviene Reston –Se fosse come dici avrebbe più di sessant’anni
e non ne dimostra neanche la metà!-
Fu Manchu sorride
-Ne
è davvero convinto Mr. Reston? Io vivo da oltre due secoli e Wolverine? Anche
lui è molto vecchio, vero? E ci sono voci per cui anche Madame Natasha non sia
così giovane quanto sembra.-
-Tutte
frottole!- risponde sogghignando la Vedova Nera.
-Non
ne dubito.- continua Fu Manchu guardando verso Viper –No! La morte le darebbe
solo l’oblio che tanto brama. A differenza di quanto credete, Fu Manchu non
uccide senza motivo.-
-Questa
me la ricorderò!- interviene Moon Knight –E la messa in pericolo di otto
milioni di vite come lo chiami?-
-Un
esperimento sociale. È stato interessante vedere come gli abitanti di Manhattan
siano caduti così facilmente preda delle loro più riposte emozioni di fronte
alla prospettiva di una certa morte. Ed è stato istruttivo vedere come sei
persone senza grandi superpoteri od intelligenza superiore, siano riusciti ad
usare il loro ingegno per trovare la giusta soluzione.-
-Un
esperimento?- esclama Devil –Tutto il sangue, la paura, la tensione perché tu
potessi fare il sociologo da due soldi? Hai davvero una mente perversa amico.-
Fu Manchu sorride senza scomporsi.
-Oh,
ma l’esperimento non è ancora finito!- dice serafico –Vedete, mentre circondava
Manhattan, il mio campo di forza diffondeva nell’aria un composto di mia
invenzione che, penetrando attraverso pelle e polmoni, ha, in breve, reso gli
abitanti sensibili al potere della mia voce e pronti ad obbedirmi, proprio come
succederà a voi, che mi avete voluto seguire sin qui!-
Alza un braccio e con voce calma dice:
-Voi
quattro! Uccidete i vostri amici!-
Devil, Moon Knight, la Vedova Nera e Shang Chi
s’irrigidiscono improvvisamente, poi, i primi tre si muovono, rispettivamente,
verso Wolverine, Clive Reston e Jessica Drew.
-Non
farlo Devil! urla Wolvie –Non dargliela vinta, so che puoi!-
-Wolverine
io..-
Devil alza il pugno per colpire, poi si ferma.
Con la forza della disperazione attinge alla sua volontà. Ricorda gli
insegnamenti del suo mentore Stick, si spinge nel profondo del suo io. Anche
agli inizi della carriera si era trovato in una situazione del genere, contro
Killgrave l’uomo Porpora,[7]] ed anche allora era riuscito a resistere
alla forza di suggestione di quell’uomo,grazie alla sua forza di volontà ed
anche ora ci riesce,alla fine. Si ferma ed il suo bastone scatta, colpendo uno
degli uomini del Si Fan. Intanto,Moon Knight si sta battendo con Reston che, a
malapena, riesce a tenergli testa. Anche lui combatte la sua battaglia
interiore. Nelle sue vite precedenti è stato un mercenario addestrato a
resistere alle torture, anche psicologiche, ha vissuto tre vite,ha superato
l’orlo della pazzia ed è tornato indietro, è l’avatar di Konshu, il dio della
Vendetta egizio, e questo gli ha dato forza e potere. In quest’angolo di mondo
è notte e la sua forza è al massimo, può resistere se vuole. Può e lo fa.
-Niente
paura amico.- gli dice Reston –Ora è tutto passato, ce l’hai fatta
La Vedova Nera ha le mani alla gola di Jessica.
-No
Vedova!- riesce a dire lei.- Non costringermi a difendermi. Pensa a chi sei,
non permettergli di controllare la tua vita.-
Gli occhi di Natasha sono vitrei, il suo
sguardo si perde nel vuoto. È stata una delle migliori spie del KGB, pensa,
addestrata a resistere a lavaggio del cervello, superò anche la prova dello
Psicotron, ricorda, ce l’ha sempre fatta. È una donna libera, la sola padrona
di se stessa. Nessuno la controllerà mai, mai!! Allenta la presa e si volge
verso il trono
Ho osservato i miei amici, mentre combattevano
la loro battaglia interiore e sono rimasto immobile,fronteggiando mio padre,
usando le mie risorse interiori per scacciare la sua influenza ed alla fine:
-Ancora
una volta hai fallito padre- gli dico –i tuoi giochi di manipolazione
sono stati sconfitti.-
Lui sospira ed ancora una volta parla:
-Ahimè,
figlio mio! Ero certo che tu avresti vinto il mio comando ipnotico. I tuoi
alleati sono stati una vera sorpresa. Non molto piacevole, lo ammetto. Ma,
dimmi: ora cosa potrà impedirmi di ordinare la vostra morte immediata?-
-Io
M’sieu!- dice una voce giovane. Mio padre s‘irrigidisce, mentre dall’ombra
esce una ragazza di 18 anni circa. Si muove cauta verso di lui,mentre le
guardie del Si Fan non fanno una mossa. Reston fa un sospiro di sollievo.
-Era
ora, Karma!- dice
-Tu
sapevi che era qui, vero?- gli dice la Vedova Nera –Era lei la tua
risorsa segreta!-
-Bisogna
sempre avere un asso nella manica mia cara! La mia giovane amica mutante è
stata un asso da giocare al momento giusto.-
-Sempre
in gamba la ragazza.- commenta Wolverine -Credevo, però fosse a S.
Francisco di questi tempi, ma vedo che non ha resistito a lungo lontana
dall’azione.-[8]-
Mentre parlano mio padre scuote la testa ed
agita la mano, come uno che scaccia una mosca fastidiosa, poi si rivolge a
Karma:
-Impudente ragazzina,
hai tentato di possedere la mia volontà e per questo crimine la pagherai molto
cara.-
-Ho
fallito M’sieu- risponde Karma -Sei capace di resistere ai miei poteri
di possessione, ma i tuoi uomini?-
Quello che vedo avrebbe dell’incredibile per
chiunque altro. Per quanto riesco a capire, la ragazza di nome Karma salta da
una mente all’altra e costringe gli adepti del Si Fan a colpirsi l’un con
l’altro, troppo veloce perché qualcuno possa reagire. Quali esperienze hanno
segnato questa giovane vietnamita per portarla al punto di considerare
accettabile, alla sua età, prendere le vite altrui così facilmente? Intanto i
miei compagni si danno da fare per battere i restanti membri dell’elite di mio
padre.
Tutto si sta svolgendo molto rapidamente, mi sembra di combattere da
sempre. Accanto a me vedo membri del Si Fan cadere uno dietro l’altro. La
ragazzina, Karma, sta usando quelli che sembrano poteri di possessione contro i
nostri avversari, ma anche i miei amici non scherzano. Da quanto sento, Reston
sembra infallibile con la sua pistola. Ed io? Beh non mi chiamano Devil, l’Uomo
Senza Paura per niente. E non voglio dire che li pago. Nella foga della
battaglia non mi accorgo di un uomo che sta per sferrarmi un micidiale fendente
con la sua spada. Non me n’accorgo, cioè, finché non mi cade ai piedi, trafitto
da un sai dall’impugnatura rossa, con residui di un odore che conosco. Mi giro
di scatto, ma sul ballatoio che sovrasta la sala non c’è più nessuno, ormai.
Possibile che…? Certo che si, dopotutto se è coinvolta la mano, perché non
aspettarsi anche lei? Ma se era qui ormai non c’è più, credo, e, forse è la
risposta al mancato intervento dei ninja rossi. Ma ora pensiamo a Fu Manchu.
Mi rivolgo a mio padre in piedi di fronte al
trono mentre lo stiamo circondando:
-È
finita padre! La tua sciarada di morte ed inganni termina qui.-
-Davvero?-
commenta lui –Lo credi davvero figlio ingrato? Forse hai ragione, per
stavolta. Questa sciarada è finita.
Avete ribattuto colpo su colpo ed avete respinto ogni mia mossa. Rendo onore a
voi, ma la prossima volta, e ci sarà una prossima volta, chi sarà il
vincitore?-
Arretra verso la parete da cui è apparso e,
prima che possiamo fermarlo la parete si apre e lui scompare all’interno
L’apertura si richiude mentre tutti ci precipitiamo lì
-Non
perdete tempo a fermarmi.- la sua voce risuona nella sala. -Tra dieci
minuti questa sala esploderà, cancellando ogni traccia del mio passaggio. Pensa
alla tua vita figlio ed a quella dei tuoi compagni.-
-Credi
che menta?- Mi chiede Moon Knight
-Possiamo
permetterci il lusso di non credergli?- ribatte Clive.
È un’ottima osservazione. Wolverine ed io
spezziamo le catene dei prigionieri ed aiutiamo Tyger Tiger e Lindsay McCabe a
rimettersi in piedi.
-E
il generale Coy?– chiede la Vedova Nera.
-Per
me può restare dov’è.- commenta Wolverine.
Karma scuote la testa.
-È
sempre mio zio, non posso lasciarlo qui nonostante tutto.- Dice. Io e Devil
l’aiutiamo a metterlo in piedi.
-E
Viper?- chiede la Vedova. Reston osserva la figura vestita di verde ancora
stesa ai piedi del trono e, con calma, punta la sua arma e le spara alla testa.
-Problema
risolto!- dice secco.
-L’hai
uccisa!- esclama Lindsay.
-Non
preoccuparti, ho la licenza di uccidere!- commenta lui sogghignando.-Al mio
governo interessava risolvere il problema Viper una volta per tutte ed ora è
fatto.-
Non c’è tempo per altri commenti ed è chiaro
che almeno Devil vorrebbe farli. Corriamo verso l’uscita e siamo rapidamente
fuori. Il parco è pieno di agenti dell’Hydra stesi a terra, svenuti o morti,
non so, e di tuniche della mano vuote. È stato mio padre a farli eliminare o
qui fuori è successo qualcosa di cui non sappiamo niente? Raggiungiamo il
porticciolo privato del Principe e saltiamo su un’imbarcazione, Clive avvia il
motore e prendiamo il largo.
-Mio
zio non è con noi!- grida Karma.
-Neanche
Matsuo Tsurabaya, se è per questo, ma non credo sia il caso di preoccuparsene
ormai.- commenta Jessica Drew.
Ha appena finito di parlare, che una fortissima
esplosione scuote il palazzo, che crolla in mille pezzi.
-Che
peccato!- commenta Tyger Tiger –Era un così bel palazzo.-
-Potrai
sempre farlo ricostruire, se ti va!- le dice Wolverine
-Io?-
-Perché
no? Con la scomparsa di Viper, Madripoor è rimasta senza sovrano e chi c’è meglio
di te per quel posto?-
-Principessa
Jessan della dinastia degli Hoan, mi piace si. Una buona idea, mio caro Logan,
davvero.-
Moon Knight si rivolge a tutti noi.
-Mi
spiace rovinare l’idillio, ma ho appena chiamato aiuto. Un elicottero dello
S.H.I.E.LD. ci preleverà entro pochi minuti e ci porterà al sicuro, con
l’avallo della futura Principessa, spero. Oh Wolverine, dovrei farti le
condoglianze, immagino, sei appena rimasto vedovo, in fondo.-
-Ti
ringrazio. È stato un matrimonio che è durato anche troppo per i miei gusti.-
-Sapete?-
interviene Reston –Se questa fosse stata un’avventura di mio padre, ora
lui sarebbe stato in un canotto con una bellissima donna.-
-Ma
mister Reston…- commenta la Vedova Nera -…dopotutto lei è in un canotto,
diciamo così, in compagnia di ben cinque bellissime donne.-
-Ma
io intendevo da solo, cara miss Romanov. Da solo! E poi non ce n’è neanche una
che abbia un bikini bianco!-
Tutti si mettono a ridere e, finalmente, so che
è davvero finita.
EPILOGO 1
In un ufficio in penombra, un uomo assapora una
sigaretta, attraverso un lungo bocchino, e ride soddisfatto. Un’altra fazione
deviata dell’Hydra ha cessato di esistere, pensa. I soldi che ora si trovano in
quel conto cifrato in Svizzera sono stati ben spesi e senza che nessuno,
nemmeno il suo agente, potesse mai sospettare il suo intervento. I suoi piani
procedono tranquilli.
L’uomo si rilassa sulla poltrona al suono della Marcia Funebre di Chopin.
EPILOGO 2
Il Generale Coy Nguyen
Gcoc, già capo della criminalità di Madripoor e boss della malavita della Costa
Orientale, rientra nel suo ufficio di New York stanco dal lungo viaggio. È
sopravvissuto ai giochi di potere di Viper e Fu Manchu e non appena potrà,
tornerà nell’isola per riprendere il suo potere.
L’ufficio
è in penombra e sulla poltrona è seduto un uomo vestito con un costume blu che
sorride sinistramente.
-Cosa?-
esclama Coy.
-Kingpin
le manda i suoi saluti Generale.- dice l’uomo –L’estremo saluto, oserei dire!-
-Bu…
Bullseye!!-
L’altro non risponde, si alza e stacca da una
parete una lunga spada che vi era appesa.
-Uomini
aiuto!!!-
-Non
risponderanno, non c'è alcun altro in questa casa che possa aiutarla.-
Impugna la spada con maestria.
-Questa
è una katana, generale, una spada rituale giapponese. Perfetta per il rito del
seppuku, chiamato anche harakiri. I vietnamiti fanno l’harakiri, generale Coy?
Non ha importanza, l’aiuterò io.-
Un rapido guizzo della spada e Coy sente un
improvviso calore al ventre. Mentre crolla a terra, con uno squarcio
orizzontale che gli attraversa la pancia, e le sue mani cercano, inutilmente,
di trattenere stomaco ed intestino, si ritrova a pensare di non aver sentito
dolore mentre la spada lo tagliava da parte a parte.
Bullseye rimette la spada al suo posto ed esce dall’ufficio.
-I
miei rispetti ai suoi antenati, generale.- dice ridendo e chiude la porta alle
sue spalle.
EPILOGO 3
Jessan Hoan, chiamata anche Tyger Tiger o, più semplicemente,
la Tigre, sale al Trono di Madripoor senza alcuna opposizione, con una
cerimonia sfarzosa nel rinnovato Palazzo Reale. All’evento sono presenti i suoi
amici in abito di gala: Logan, Jessica Drew, Lindsay McCabe, Coy Xian Mahn,
Shang Chi e Clive Reston.. Al termine della cerimonia il gruppetto si disperde
e, mentre Logan parla con la nuova Principessa Regnante, Clive prende
sottobraccio Xian.
-Lei
è una ragazza dai molti talenti miss Coy. Mi permetta di accompagnarla in un
giro per il parco.-
-Sarà
un piacere per me Monsieur Reston.-
-Ci
contavo, infatti. Ci sono dei bellissimi fiori in giardino. Un pò me ne intendo
sa? Un mio prozio americano era un vero esperto, specialmente di orchidee.
Anche di cucina, in verità, ma questa è tutta un’altra storia.-
EPILOGO 4
Nella fortezza di Honan, Fu Manchu ripone la
sua scacchiera e si alza dal suo scranno. È stata una bella partita, dopotutto.
Ce ne saranno altre, ha già un’idea per il prossimo gioco, ma questo è un
problema per domani. Sorride e quando Fu Manchu sorride il mondo trema.
Esce dalla sala e le
luci si spengono.
FINE
NOTE DELL’AUTORE
Ecco
finita la prima avventura dei Cavalieri Marvel. In realtà un gruppo con tale
nome non esiste, ne esisterà mai. Ci solo alcuni supereroi, prevalentemente
eroi solitari del genere oscuro o hard boiled che si ritrovano,
occasionalmente, per combattere una minaccia specifica e poi tornano alle loro
normali occupazioni, oppure, affrontano il rispettivo nemico in avventure
solitarie, narrate in parallelo e che, a volte, si incrociano tra di loro. C’è
un piccolo nucleo di protagonisti ricorrenti , di cui fanno, certamente, parte:
la Vedova Nera, Shang Chi, Moon Knight e l’Agente Segreto Clive Reston.
Spero
che l’avventura vi sia piaciuto ed ora, vi lascio con alcune spiegazioni su
quanto avete letto:
1) Il
motivo per cui molti supereroi non sono a Manhattan durante l’attacco di Fu
Manchu, è relativamente semplice: sono impegnati nei problemi dei loro
rispettivi serial. Vi chiederete: come mai il sistema di comunicazione
dell’armatura di Iron Man non ha captato il messaggio di Fu Manchu? La risposta
mi sembra ovvia, la sua armatura a quei tempi, gli stava creando problemi per
la cui soluzione vi consiglio di leggere i primi numeri della nostra serie del
Vendicatore dorato.
2) Gli
eventi a cui allude U.S.Agent nella seconda parte, sono quelli della sua
miniserie. Devil, invece, si riferisce a quanto stava all’epoca accadendo nei
primi due episodi della sua serie personale.
3) Una
terza parte piena d’eventi e molto concitata. Soprattutto piena di personaggi.
Se i “cattivi” sono solo quattro (compreso il generale Coy il cui ruolo più
rilevante è nell’epilogo), i “buoni sono un vero esercito. Nel finale i
combattenti per il Bene arrivano addirittura ad otto, senza contare anche la
partecipazione straordinaria di Lindsay McCabe e Tyger Tiger nel ruolo delle
“damigelle in pericolo”. Per non parlare poi della misteriosa presenza
femminile, che fornisce aiuto a Devil al momento giusto e stermina gli agenti
dell’Hydra agli ordini di Viper e quelli della mano al servizio di Matsuo.
Anche se non si vede mai, a parte un’ombra nella prima scena al palazzo
(ammesso che quella non fosse Jessica Drew Ah, ah!), sono certo che avete tutti
capito chi è, d’altra parte non è difficile no?
4) Il
misterioso (?) mandante dello sterminio dell’Hydra è ricomparso su U.S.Agent e,
poi, su Capitan America.
5) La scena con il generale Coy e Bullseye
rimanda, invece, alla saga di Devil “Giochi di Potere”, recentemente raccolta
in Ultimate Edition ed a cui vi rimando, invitandovi a leggerla (pubblicità
neanche tanto occulta).
6) Il
nuovo scenario politico di Madripoor, io credo, potrebbe riservarci
interessanti sviluppi in futuro.
7) Viper
è davvero morta? Ecco un’interessante domanda, specie per chi ha letto i
recenti episodi dei Difensori, ma, per il momento, preferisco non rispondere.
8) Rivedremo
ancora Fu Manchu? Io direi di si, ma dove e quando? Beh questa è un'altra
storia.
9) Infine
una domanda: avete capito chi sono tutti quei misteriosi parenti a cui fa
continuamente riferimento Clive Reston? Se si, fatemelo sapere.
10) Nota
finale di continuity: le prime due parti
della storia si svolgono nell’intervallo tra la prima e la seconda parte
di Devil: Giochi di Potere, la
terza parte, invece, tra la seconda e la
terza parte della stessa saga.
Spero
che vi siate divertiti quanto me e vi aspetto alla prossima occasione
[1] L’ultimo scontro tra Matsuo Tsurayaba e Wolverine è avvenuto in Wolverine (Mita) #107/110.
[2] Mike Murdock, il presunto gemello di Matt fu creato da Matt come identità segreta ufficiale di Devil in Daredevil #25 (Devil Corno #20) e Matt decise di farlo “morire eroicamente” in DD #42 (Devil Corno #38). Nell’episodio seguente decise di far ricomparire nuovamente Devil fingendo che sotto la maschera ci fosse un’altra persona.
[3] La Vedova Nera usò l’identità di Nancy Rushman in una memorabile sequenza di Marvel Team Up #79/82 di Chris Claremont & Sal Buscema (Settimanale dell’Uomo Ragno Corno #33/36 o Marvel Classic #12 mi sembra)
[4]In X-Men (MarvelIt) #1
[5] “Il guanto dell’Infinito”? “La guerra dell’Infinito?”, “La crociata dell’Infinito?”. Scegliete voi
[6] Ma voi sapete bene che è successo sempre nei già citati #107/110
[7] Vedi DD #4 (Devil, Corno, #4 Devil Classic, Star, #1/2)
[8] L’ultima apparizione di Karma è X-Force #75 (X-Men Universe #47)